L'ARCHITETTURA DOMESTICA - Margarete Schütte-Lihotzky

«Vidi che ogni millimetro disegnato aveva un significato e si realizzava qualcosa che avrebbe influenzato l’ambiente quotidiano dell’uomo».

1. Margarete Schütte-Lihotzky


Margarete
(1897-2000) nasce nell'eclettica Vienna di fine Ottocento da una famiglia medio-borghese. Dopo aver concluso gli studi di base, frequenta privatamente delle lezioni di disegno e grafica, per poi decidere di diventare architetto, anche se contro il volere della sua famiglia. Così inizia a frequentare la Kunstgewerbeschule, la più celebre scuola di arti applicate di Vienna, dove insegnano artisti e architetti importanti e di tendenze progressiste.


Rappresenta un caso unico perché è una studentessa austriaca in una scuola di architettura, in un periodo in cui le ragazze non erano ammesse né alle accademie, né ai politecnici. Il suo percorso accademico è brillante e le permette di ultimare gli studi in breve tempo, diventando una delle prime donne architetto in Europa, la seconda in Austria, ma la prima (tra le due austriache) che in effetti svolgerà la professione per tutta la sua vita.

Conscia del pesante disagio sociale e abitativo delle classi lavoratrici, aggravato anche dalla prima guerra mondiale, manifesta da subito l’intenzione di occuparsi di edilizia sociale, rivolgendosi soprattutto alle donne.

NUOVE ESIGENZE
Il suo contributo parte proprio dall'ambiente domestico, dal miglioramento della tipologia architettonica dell’abitazione. Per fare ciò, prende spunto dai parametri di ottimizzazione del lavoro in fabbrica, poi analizza l’attività delle casalinghe all'interno delle spaziose cucine tradizionali, infine, ne rileva le disfunzioni e quindi lo spreco di tempo e energie. Progettando dall'interno all'esterno, cerca di risolvere il problema e di soddisfare le nuove aspettative delle donne che, iniziano a lavorare anche fuori casa.

UN NUOVO MODELLO DI CUCINA
Con questi intenti e premesse e con una società che cambia rapidamente, Margarete termina il progetto della nuova cucina, razionale, standardizzata, costruita secondo principi ergonomici per consentire lo svolgimento delle attività domestiche nella sequenza più corretta e efficiente. Le soluzioni spaziali ideate allora fanno ancora oggi parte della nostra concezione di spazio domestico.

Il suo progetto di cucina a Francoforte è considerato l'antenato della moderna cucina componibile e si basa sui seguenti punti:



  • razionalizzazione degli spazi;
  • distribuzione degli elementi secondo schemi precisi che permettano di muoversi liberamente e con fluidità;
  • spazio ristretto, per una sola persona, per ridurre al minimo gli spostamenti;
  • dettagli e materiali scelti con cura, in base alla funzione.

2. Progetto di cucina standardizzata

In qualità di unica rappresentante femminile dell’ufficio per l’edilizia, le donne impegnate in politica e le associazioni femminili le chiedono di occuparsi anche dell’incalzante problema relativo all'abitazione per le donne lavoratrici che vivono sole.

Più avanti si occuperà anche di edilizia per l’infanzia seguendo i criteri pedagogici più evoluti, diretti alla salute e al benessere dei bambini e delle madri. 

 
3. La cucina di Francoforte

CONTRIBUTI AL MOVIMENTO MODERNO
Nello stesso tempo porta avanti il lavoro teorico, prendendo parte ai più importanti congressi internazionali di architettura (tra cui alcuni CIAM), anche in veste di presidente dell’Unione delle donne democratiche austriache. Soltanto a partire dagli anni ’80 del Novecento inizia ad avere i dovuti riconoscimenti pubblici per la sua instancabile attività, onorificenze e mostre dedicate al Movimento Moderno, a cui ha dato un importante e indelebile contributo. Margarete è per tutti noi un esempio di tenacia e professionalità, ma soprattutto un esempio di etica professionale incorruttibile.

Arch. Alessia Malara


Credits foto:
1. www.peterrigaud.com/en/corporate/margarete-schutte-lihotzky
2. https://www.arredativo.it/2016/pezzi-storici/storia-del-design-pezzi-storici/margarete-schutte-lihotzky-la-cucina-francoforte/
3. www.we.expo2015.org

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