ESSERE ARCHITETTO - Una descrizione non esaustiva


L'architetto osserva. Tutto. Sempre. Allineamenti, proporzioni, abbinamenti, colori, simmetrie, ritmo, moduli. Ti senti a disagio se qualcosa non è allineato, ma anche se è troppo simmetrico. Oppure conti le cose tutte uguali.
Sei fra quelli che guardano le cose nel loro insieme, oppure ti soffermi subito sui dettagli, dal giunto in silicone al bottone allentato della giacca del tuo collega.

Perdi più tempo a spiegare cosa intendi fare che a fare ciò che intendi.

Sei total black nel vestire, total white nei progetti, black and white nelle foto. Oppure rifiuti tutto questo e sei fiori e colori. Fluo, i più coraggiosi.

Per strada ti guardano male perché fotografi muri e pavimentazioni che non suscitano interesse nelle persone normali, ma a te serve la texture per il render! Oppure bussi sui materiali. Le piastrelle del bagno del ristorante difficilmente dimenticheranno le tue carezze.

Ceramiche Porcelanosa - Batimat Parigi 2019 - Foto Alessia Malara

La notte ti alzi perché hai avuto un'idea geniale per il tuo progetto, magari l'hai addirittura sognata e devi assolutamente annotarla per non dimenticare.

Progettare prevede una serie di azioni interconnesse, tutte soggette a vincoli di varia natura, ma chi sa perché, qualunque modifica tu debba fare, ti ritrovi sempre a dover riprogettare i bagni.


Ci sarà sempre un cliente a cui la tua idea non piace, o che pensa che stai cercando di fregarlo e che quindi tornerà a revisione da te dopo aver consultato:
l'amica, il cugino, il catalogo ikea, pinterest, qualche programma alla tv, l'oroscopo o tutte queste cose insieme. Poi ti chiederà se puoi ridisegnarle.
Peccato solo che l'arco di Costantino non entri nel suo soggiorno.

Tutti quelli che incontri ti chiedono cosa fai: se disegni case, se sei architetto "si ma di interni?", qualcuno più informato azzarda "paesaggista"! Per qualcuno sei un ingegnere che non ce l'ha fatta, per altri sei un artista che non ne capisce di cantieri.

Le scale non sono a norma, il bagno non è a norma, le porte non sono a norma, la ventilazione non è a norma, manca la rampa per i disabili, mancano gli appendiabiti e gli amici non ti sopportano. A meno che non siano architetti anche loro (e di solito lo sono).

Be Steel - Batimat Parigi 2019 - Foto Alessia Malara


L'elettricista vuole spiegarti come fare il tuo lavoro. L'idraulico vuole spiegarti come fare il tuo lavoro. Il serramentista vuole spiegarti come fare il tuo lavoro. Il falegname vuole spiegarti come fare il tuo lavoro. L'imbianchino vuole spiegarti come fare il tuo lavoro. La vicina di casa vuole spiegarti come fare il tuo lavoro. Il gatto della vicina di casa vuole spiegarti come fare il tuo lavoro. Se tutto funziona è merito loro. Se qualcosa va storto è colpa TUA.

Qualcuno ti chiama ingegnere.
Qualcuno ti chiama geometra.
Cerchi di stare calmo.

Esistono due tipi di architetto:
quelli che hanno sempre una penna con loro e quelli che non hanno mai una penna con loro e si sentono dire "Ma come! Sei architetto e non hai una penna?".
Diventa invece un silenzio imbarazzante quando si è fra colleghi e nessuno ha una penna. Per fortuna esiste il borsellino del trucco.


Foto Alessia Malara

Con la rivoluzione digitale si è aggiunta una terza categoria: quelli senza penna, ma con tablet e varie app per scrivere, disegnare e misurare.

Se sei donna, fra trucchi e fazzoletti capita di trovare nella borsa anche colla universale, taglierino, graffette, spillatrice, colla a caldo, scanner portatile, fax, rilegatrice, plotter, eccetera...eccetera... Perché non si sa mai! Rollina e laser ormai ce l'hanno tutti.


Amici, parenti, amici di amici, amici di amici di amici, amici di parenti e parenti di amici ti chiamano per chiderti solo
 "un consiglio".

Esistono anche tre macrogruppi di architetti:
1 - quelli cool, vestiti cool, che fanno progetti cool e che perdono i capelli molto tardi
2 - quelli hippy, alternativi, ecosostenibili, orientati all'autocostruzione e che perdono i capelli molto tardi
3 - al centro della gaussiana ci sono tutte le sfumature fra questi due estremi, ovvero noi comuni mortali, che cerchiamo di essere cool, ma lavoriamo low budget e perdiamo i capelli

Bevi caffè a tutte le ore. Caffè e sigaretta, un classico. Caffè e cioccolato, i buongustai (come me). Poi ci sono quelli che non bevono caffè. Come siete sopravvissuti all'università, alle nottate, alla pausa caffè (senza caffè!)? Vi prego ditemelo. "Bevo tè" non è una risposta.
Infine ci sono quelli che masticano orsetti gommosi, come il mio amico Paolo.


Una cosa è sicura: sei un inguaribile ottimista, o avresti fatto altro nella vita.


Arch. Alessia Malara





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